Serie A
Roma-Juventus, pari spettacolo: 1-1 firmato Lukaku e Bremer
Lukaku e Bremer firmano uno spettacolare Roma-Juventus: bianconeri ancora a +6, steccano Dybala e Vlahovic
Gara tanto attesa quanto imprevedibile all’Olimpico a chiudere la domenica della 35° giornata di Serie A. Roma-Juventus termina con il risultato di 1-1, con entrambe le reti che giungono nell’arco dei primi 45′ pur non togliendo spettacolo alla ripresa.
Torna a fissare il proprio nome sul tabellino Romelu Lukaku, che sfrutta una serie di strafalcioni della difesa bianconera depositando in rete dopo una respinta di Gatti. A rispondere, il compagno di reparto dell’ex Frosinone: Gleison Bremer, infatti, svetta più in alto di tutti su cross di Chiesa in seguito ad un calcio d’angolo.
Pellegrini e Chiesa super, Dybala e Vlahovic anonimi
Assenti ingiustificati i due attaccanti più attesi. Sia Dybala che Vlahovic terminano anzitempo la loro gara senza incidere, sostituiti da Zalewski e Milik dopo aver progressivamente abbassato il loro rendimento. A risalire la china in maglia Roma, invece, Paredes e Pellegrini che hanno disputato un match pregno di qualità assieme al compagno di reparto Cristante.
Più anonimo il centrocampo della Juventus che si è affidato spesso e volentieri all’accentramento di Cambiaso per sfruttare una sporadica superiorità numerica in mezzo al campo. Discorso analogo a tal proposito per McKennie, ma a spiccare nettamente nella Vecchia Signora è un Chiesa formato Euro 2020.
L’esterno di Allegri è da subito in palla e sul suo sinistro, stampato sul palo di Svilar, si spegne l’occasione più nitida in casa Juve per portare a casa i tre punti. Per la Roma, come contro il Leverkusen, a portare la croce della big chance fallita è ancora Abraham, che stavolta si fa ipnotizzare da Szczesny che salva il pari.
Uno spettacolo, quello dell’Olimpico, che si chiude con il giusto segno X. Per la Juventus si avvicina progressivamente la qualificazione matematica alla prossima Champions League che potrebbe concludersi tra sette giorni, in casa contro la Salernitana. Ci sarà ancora da sudare per la Roma di De Rossi, il cui pensiero tuttavia è da ora rivolto verso l’impresa da compiere in Germania il prossimo giovedì.
Serie A
Juventus, ora è finita: Allegri esonerato
Ufficiale l’esonero di Allegri, che saluta con due gare d’anticipo la Juventus: si chiudono 8 anni di successi, record, delusioni, critiche e velenosi finali
Si chiude dopo 8 anni complessivi, 5 Scudetti, 5 Coppe Italia e 2 Supercoppe Italiane l’avventura di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus.
Dopo il caos post finale con l’Atalanta, l’indiscrezione si è trasformata pian piano in certezza e al termine di un incontro con Giuntoli è giunta la separazione definitiva.
La Juventus esonera Allegri dopo un ultimo triennio difficile, culminato comunque con il sorriso di una Coppa Italia in bacheca. La direzione tecnica per le ultime due gare – ininfluenti per la classifica di Serie A – sarà affidata all’allenatore dell’U19 Paolo Montero.
Serie A
Allegri, addio amaro: lite con Giuntoli, pronto Montero
La furia mostrata contro l’Atalanta potrebbe costare cara ad Allegri, che dopo la lite con Giuntoli potrebbe salutare in via anticipata
L’avventura di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus potrebbe concludersi nel modo più amaro. Il tecnico livornese durante e dopo la finale di Coppa Italia vinta contro l’Atalanta ha fatto parlare di sé prima per la sfuriata verso l’arbitro con tanto di espulsione, poi per il dissapore mostrato nei festeggiamenti, neanche tanto velatamente, nei confronti del ds Cristiano Giuntoli.
Un punto di rottura pubblico che arriva in concomitanza con la presunta aggressione al direttore di Tuttosport, Guido Vaciago, nella pancia dello Stadio Olimpico e che – tirando le somme – restituisce un possibile provvedimento da parte della Juventus. Quello del giudice sportivo è già arrivato: due turni di squalifica in Coppa Italia e multa di 5mila euro.
La Vecchia Signora potrebbe dunque procedere con un licenziamento per giusta causa, per cui i bianconeri verrebbero guidati dal tecnico della primavera Paolo Montero negli ultimi due turni prima di ufficializzare l’arrivo sulla propria panchina di Thiago Motta dal Bologna. Una possibile fine che Allegri di sicuro non si aspettava, pur essendo già con un piede e mezzo fuori dal progetto Juve.
Serie A
Tre allenatori, due incognite e uno Scudetto: il countdown disastroso del Napoli
Il Napoli si lascia alle spalle un anno pienamente al di sotto delle aspettative, con tre allenatori diversi e una marea di incognite per il futuro
I numeri nel calcio non svelano tutto, è vero, ma nell’analisi di un’intera stagione forniscono spesso un’accurata fotografia. Soprattutto in una delle città più fotogeniche del mondo, nonché legata a doppio filo alla squadra che la rappresenta: per il Napoli un anno tristissimo è sul viale del tramonto.
Le cifre non sono quelle dei contratti o dei bonus, ma dei punti in classifica che sanciscono come la creatura di De Laurentiis sia la peggior squadra per rendimento nell’anno successivo alla vittoria dello Scudetto della storia della Serie A. Un macigno pesantissimo che dagli allenatori alle incognite future fornisce gli elementi di un countdown disastroso.
Garcia, Mazzarri e Calzona: nessuno è colpevole
In principio fu Garcia, chiamato a sostituire il mito di Luciano Spalletti e già pieno di rumori di sottofondo poco spiacevoli nelle prime battute del campionato. Una scelta che nei primi mesi ha restituito uno scontrino amaro per un Napoli fuori dalla lotta Scudetto ancor prima che arrivasse il primo freddo.
Poi è stato il turno della pioggia, soprattutto di lacrime, a bagnare lo stadio Diego Armando Maradona. Il ritorno di Mazzarri è stato un atto di estremo romanticismo, ma a quel punto si era già entrati nella concezione che no, la colpa del tracollo post tricolore non riguarda di certo la figura dell’allenatore. Men che meno quella del povero Calzona, catapultato su una panchina all’improvviso e con un Europeo da preparare con la Slovacchia. Quando? Nel tempo libero, forse?
Dalle stelle alle stalle
Il Napoli dovrà risolvere, visto quanto detto, due incognite gigantesche. In primis quella di un nuovo tecnico che possibilmente riesca a lavorare con sostituti all’altezza dei possibili partenti, ed è qui che ci si ricollega all’altra X partenopea. Quella dell’attaccante, impossibile da sbagliare con la partenza ormai certa di Osimhen.
Si badi bene, all’ombra del Vesuvio la delusione è stata attenuata – almeno nei primi mesi – dalla lunga coda dei festeggiamenti per uno Scudetto storico. Ma poi l’effetto titolo si è esaurito, fino ad esaurire a sua volta gli animi dei tifosi che si sono ritrovati dalle stelle alle stalle. E nella prossima annata – la prima da tempo immemore senza un’Europa vera da giocare – il confine tra pazienza e contestazione sarà ancora più sottile.
-
Serie A3 mesi ago
Squalifica Pogba, confermati 4 anni: la risposta del francese
-
Fighting5 mesi ago
WWE e UFC, ora la fusione è ufficiale: il comunicato
-
Volley4 mesi ago
Volley, caso stalking a Busto Arsizio: 40enne di Varese nei guai
-
News4 mesi ago
Amedeo Bagnis nella storia: l’Italia vince nello skeleton
-
Coppa Italia4 mesi ago
Fiorentina-Bologna, formazioni ufficiali: Italiano sceglie il centravanti, Orsolini dal 1′
-
Serie A5 mesi ago
Salernitana, infortunio Dia: non solo la Coppa d’Africa a rischio
-
Nuoto4 mesi ago
Europei pallanuoto, il Setterosa si arrende all’Olanda: rimandato la conquista del pass olimpico
-
Europa League1 mese ago
Roma Milan, formazioni, streaming e pronostico per il ritorno di Europa League